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Oney Tapia: il discobolo che canta i Modà

A Rio ha lanciato il disco, e l’ha fatto bene conquistando la medaglia d’argento alle Paralimpiadi. Ma c’è un’altra cosa che a Oney Tapia, non vedente in gara all’Engenhao, piace da matti: cantare. Al microfono di Rai Sport, ha letteralmente travolta di entusiasmo la giornalista Elisabetta Caporale esibendosi in una canzone dei Modà, “come l’acqua dentro il mare”, integrando il tutto con “Troppo buono” di Tiziano Ferro. E’ stato il suo modo di festeggiare la presenza sul podio, a 40 anni, cinque dei quali passati senza vedere. Nel maggio 2011, infatti, Oney è stato vittima di un incidente mentre lavorava per potare gli alberi: colpito da un tronco, ha perso la vista. Reagendo però come un leone all’incidente, soprattutto grazie allo sport. Forse è per questo che a Rio ha fatto questo discorso: “Mi rivolgo a tutti i disabili che sono ancora dentro casa. Uscite fuori, lo sport vi aiuterà moltissimo”.

Tapia ha una felicità contagiosa. A casa, ci sono tre figlie che l’aspettano: sono loro che hanno colorato la mascherina colorata che indossa. Ma le dediche sono per tutti, anche per gli amici che l’hanno aiutato a diventare grande con l’atletica, a Sotto il Monte, provincia di Bergamo. E’ finito lì dopo un lungo percorso: a Cuba, dov’è nato e cresciuto, giocava a baseball, il suo primo sport anche in Italia. Poi si era dato al rugby, quindi, dopo l’incidente, ha scelto prima il goalball, un calcio con un pallone sonoro, poi l’amato lancio del disco che l’ha portato sul podio di Rio. Ci ha preso talmente gusto che ha già prenotato il bis, anzi non proprio il bis: “A Tokyo, fra quattro anni, voglio vincere l’oro”. Magari con una nuova colonna sonora.

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